mercoledì 9 gennaio 2008

Il pm del processo Moggi indagato nell'inchiesta di De Magistris

Non decolla il processo alla Gea. Ci prova, alle 9.30 in punto, ma lo zelo di magistrati e avvocati naufraga contro un ostacolo imprevisto: un black out che dura fin quasi alle 11, quanto basta per scoraggiare i presenti e far rinviare l' udienza a oggi. La conseguenza è che il dibattimento, già slittato in un' altra occasione, non inizierà neppure questa mattina. C' è un nuovo giudice a latere e, in base al codice, i difensori possono pretendere che si ricominci daccapo. Verranno così riproposte le eccezioni già presentate nelle due udienze di giugno.
L' improvvisa interruzione dell' elettricità non è l' unica sorpresa di ieri. Lo è anche il nome del magistrato fresco di nomina: Felicia Genovese, ex pm antimafia di Potenza, indagata per associazione a delinquere, corruzione in atti giudiziari e abuso d' ufficio nell' ambito dell' inchiesta Toghe lucane» del pm Luigi De Magistris. La Genovese, secondo il collega che l' accusa, fa parte di un «comitato d' affari» che tiene in pugno la Basilicata. Finanziamenti europei, credito bancario, carriere di medici, processi penali e fallimentari da pilotare sarebbero i «settori» gestiti da una «cupola» di magistrati, politici di destra e sinistra, uomini delle forze dell' ordine. Sullo sfondo, anche il delitto della sedicenne Elisa Claps, scomparsa nel ' 93 e mai ritrovata: secondo un pentito, nell' omicidio è coinvolto il marito della Genovese, Michele Cannizzaro, direttore generale dell' ospedale San Carlo di Potenza. L' accusa però non è mai stata provata. Prima che scoppiasse la bufera, An voleva candidare l' ex pm alla commissione parlamentare Antimafia. Una volta esploso lo scandalo, il magistrato ha tentato di diventare consigliere di Corte d' appello a Reggio Calabria. Il Csm invece ha optato per il trasferimento a Roma, dove ieri la Genovese è apparsa per la prima volta in aula al posto di Vincenzo Capozza, spostato al Tribunale del riesame. Quando è scattato il black out, accanto al presidente della decima sezione, Luigi Fiasconaro, e all' altro giudice a latere, Alba Fiordalisi, c' era dunque anche la nuova collega. Di fronte, il pm Luca Palamara e gli avvocati, tutti in attesa che l' elettricità tornasse. Al buio non solo l' aula era gelida, ma non funzionavano i microfoni e i registratori. «Chiamate Moggi e ditegli di far tornare la luce», ha gridato una voce anonima. L' ex d.g. della Juventus Luciano Moggi, il figlio Alessandro e Davide Lippi, figlio dell' ex c.t. della nazionale, sono tra gli imputati principali del ramo romano di Calciopoli, i cui testimoni ormai cominceranno a sfilare non prima del 29 gennaio. Qualcuno, irritato per il nuovo rinvio, scherzando ma non troppo ha commentato: «Una manina ha fatto saltare il processo».

Di Gianvito Lavinia, Corr. 8/1/08

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