sabato 13 ottobre 2007

Comune di Milano: 11 milioni di consulenze "illegalmente attribuite"

Novanta incarichi su novantuno illegittimamente attribuiti. Regolamenti riscritti, «singolare circostanza», pochi giorni prima del conferimento degli incarichi, cosa che potrebbe configurare il dolo. E poi, contratti stipulati in numero superiore all' ammissibile e con persone prive di titolo. Risultato: la Corte dei conti parla di un danno di 11 milioni di euro. A pagare di tasca propria, potrebbero essere il sindaco Letizia Moratti e tutti gli assessori. La procura regionale della Corte dei conti, sollecitata a suo tempo dal consigliere comunale Basilio Rizzo, ha terminato la sua indagine. E ha spedito all' esecutivo comunale un «invito a fornire deduzioni» entro 60 giorni. Secondo i magistrati, gli incarichi «sembrano tutti violativi di chiare disposizioni statutarie», oppure «fondati su illegittime modifiche» del regolamento comunale che regola la materia. Un primo profilo di illegittimità, la Corte lo trova nella mancata pubblicizzazione della decisione di affidare nuovi incarichi. Inoltre, ma il fatto «non è censurabile in punta di responsabilità», l' amministrazione ha «pressoché raddoppiato il numero delle direzioni centrali, portate da 13 a 23, in spregio alle direttive del governo sul contenimento della spesa e dei costi della burocrazia». Più grave il fatto che il nuovo regolamento del Comune prescinda dalla necessità di laurea per le funzioni dirigenziali. E così, si trovano dirigenti non soltanto non dottori, ma anche in «assoluta insufficienza dei requisiti professionali».
Altro capitolo ancora, quello sulla responsabile del settore servizi sociali Carmela Madaffari. La dirigente ha in corso contenziosi di fronte al tar e al giudice del lavoro dopo essere stata dichiarata decaduta «per gravi inadempienze» dalla carica di direttore generale dell' Asl di Lamezia Terme, mentre un analogo procedimento era stato disposto durante la sua dirigenza dell' Asl di Locri. La Corte ricorda che un cittadino non deve subire danni se le condanne non sono passate in giudicato. Ma «altrettanto garantismo sembra dovuto nei confronti dei cittadini/comunità, dei quali non può non essere rispettata l' esigenza di essere amministrati da dirigenti senza ombre».
Detto questo, la magistratura fa i conti. E per il periodo che intercorre tra le nomine e il 30 settembre scorso, calcola che il Comune abbia versato 11 milioni e 669mila euro. Da ascrivere «con vincolo di solidarietà ove dovesse accertarsi la sussistenza di dolo», al sindaco Moratti, al direttore Borghini e ai componenti della giunta. La risposta, ora, spetta a loro.

da M.Cremonesi, Corr, 12/10/07

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